Osservatorio

L’enfasi fotografica nel lavoro di Bucak assume una forma scultorea con And so we were told. La scultura è composta da 135 immagini stampate verticalmente e racchiuse in una cornice bianca che suggerisce una sottile analogia con il formato di un quotidiano. And so we were told è la testimonianza dell’opposizione alla censura in un contesto privo di una resistenza più ampia e strutturale. Bucak ha prodotto diverse opere sulla censura. In queste immagini, l’acqua macchiata dall’inchiostro dei giornali è stata raccolta in barattoli di vetro ed esposta al pubblico. Ogni contenitore reca una scritta che ne data il contenuto, a partire dal 7 febbraio 2016, il giorno degli eventi noti come il «massacro nel seminterrato», quando oltre 150 civili furono uccisi dalle forze di sicurezza turche a Cizre, una citt. curda vicino al confine siriano, mentre assai carente . stata la copertura mediatica della spirale di violenza. Ciascuna delle fotografie differisce leggermente dall’altra. Nell’insieme, esse diventano parte di una serie che ci mostra come la propaganda si diffonde e si infiltra nella società.

L’opera testimonia non solo l’invisibilità o il mancato riconoscimento della violenza sia politica sia fisica, ma anche il tacito consenso nell’opinione pubblica. L’artista cerca un linguaggio visivo per esprimere la scomparsa, nonchè un metodo per archiviarlo. Di fronte all’oblio, Bucak usa l’astrazione e l’archiviazione come forme di resistenza.

Ozge Ersoy


7 February


8 February


9 February


10 February


 

11 February


And so we were told


 

Scouring the press I


Scouring the press II


Promised Land


Undetermined remains


A border view


Solida Fundamenta


There may be doubts