Osservatorio

Icarus 13: Il primo viaggio verso il Sole

«Icarus 13» è un progetto pionieristico in Africa, poiché dà ali alla nostra conoscenza, creatività e immaginazione attraverso l'uso di nuove tecnologie e strumenti appropriati per costruire una navicella spaziale. Lo scopo della missione è atterrare nella più grande di tutte le stelle: il Sole. Questo sogno, una volta tentato da Icaro, come vien raccontato dalla leggenda greca, diventerà ora possibile: viaggeremo di notte.

A metà del XX secolo, Neil Armstrong mise piede sulla Luna (o da qualche parte a Hollywood, a quanto pare); 40 anni dopo, Marte è più vicino che mai e, di conseguenza, i nostri sogni diventano sempre più selvaggi e audaci. L'obiettivo ora sarebbe applicare la nostra conoscenza dell'astronomia e della fisica per migliorare il futuro del nostro pianeta. Un'indagine approfondita attorno al Sole ci porterebbe a una migliore comprensione del pulsare incostante degli esseri umani e, quindi, a proteggere meglio l'ecosistema terrestre.

Come palla di fuoco, questa odissea verso il Sole ha avuto bisogno dell'immaginazione come carburante. Il nostro sogno è realizzabile a patto di rimanere per un periodo durante il quale il Sole si raffreddi per 8 ore, concedendo abbastanza tempo per esplorare la sua superficie prima dell'alba. In questa esplorazione tentiamo di raccogliere sostanze dalla superficie del Sole, in modo da avere un po' di Sole sulla Terra.

A terra, abbiamo invitato numerosi scienziati; la loro missione era quella di conquistare lo spazio, per la prima volta nella storia africana. A tal fine, è stata creata una nuova organizzazione, sponsorizzata dallo stato e da privati. Questo progetto ha sede a Luanda, in Angola, dove sono state gettate le basi per «Icarus 13»: una base di 6.000 piedi quadrati sul lungomare della città, che impiega 70 lavoratori, artisti e ingegneri tra i più illustri. La navicella è stata costruita con una copertura mista di acciaio e diamanti, e il cuore della nave è basato su un sistema catalizzatore che trasforma il calore in freddo a una velocità inaudita, chiamato «SnowBall». La navicella è alimentata a energia solare, il che conferisce a «Icarus 13» una totale autonomia in orbita.

L'equipaggio di volo è composto da due astronauti e due splendide assistenti di volo, addestrati un anno prima del lancio nel deserto del Namibe, dove si trova la base per l'addestramento dell'equipaggio della navicella. Verranno esposti a temperature elevate all'interno di una macchina chiamata «Sahara», sviluppata appositamente per questo progetto, preparando l'essere umano a tollerare l'esposizione a temperature estreme. È stata inoltre sviluppata una tuta speciale, basata sulla tecnologia «SnowBall», chiamata «CoolSuit», dotata di serbatoi riempiti con germogli, permettendo loro di sopportare il caldo di questa odissea.

Il lancio sperimentale di «Icarus 13» è avvenuto dopo due anni di duro lavoro e approfondite ricerche, il lancio è avvenuto alle 18:00 del 25 maggio 2006. È stato un momento di grande tensione, ma ogni problema è stato risolto, e finalmente abbiamo visto «Icarus» che volava verso il Sole. La navicella ha raggiunto il Sole dopo quindici giorni di viaggio per una distanza di 149,5 milioni di km, l'equipaggio a terra lavorava 14 ore al giorno per un sogno mai così vicino, e alle 22:00 la navicella è atterrata sulla fotosfera del Sole. L'indagine sulla superficie del Sole è durata 5 ore e alcune particelle dalla fotosfera sono state raccolte per essere osservate nel nostro laboratorio; secondo la descrizione degli astronauti, il Sole ha la notte più bella che si possa immaginare.

Completata questa prima missione, abbiamo in programma di lanciare il primo volo «turistico solare» tra 5 anni, debitamente equipaggiato con crema solare UV e occhiali da sole – abbastanza scuri. I profitti del primo viaggio «turistico solare» sosterranno la continuazione delle nostre indagini scientifiche per scoprire di più sul Sole e sui suoi effetti sul pianeta Terra.

Continua...

Text from Kiluanji Kia Henda, Icarus 13: The First Journey to the Sun, 2008. Photo series, sculpture, wall text, variable dimensions. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli


Kiluanji Kia Henda, The Black Gold Shrine, 2007, digital print on hahnemuhle paper, 102 x 70 cm. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, The Merchant of Venice, 2010, photo print on dibond, 170 x 100 cm. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, The Great Italian Nude, 2010, photo print on dibond, 100 x 150 cm. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, A City Called Mirage, 2016, special project curated by Galleria Fonti at Vulcano Solfatara, Pozzuoli, NA. The Fortress (Building Serie), 2014 - 2016, iron, 800 x 800 x 800 cm. Ph. Amedeo Benestante. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

 

Kiluanji Kia Henda, 75, 2015 – 2016 (detail). 75 drawings with chinese ink and photograms printed on vegetal paper, 18 x 63,5 cm each. Installation view in Concrete Affection, 2016 at Galleria Fonti, Napoli. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, 75, 2015 – 2016 (detail). 75 drawings with chinese ink and photograms printed on vegetal paper, 18 x 63,5 cm each. Installation view in Concrete Affection, 2016 at Galleria Fonti, Napoli. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, 75, 2015 - 2016, 75 drawings with chinese ink and photograms printed on vegetal paper, 18 x 63,5 cm each. Installation view in Concrete Affection, 2016 at Galleria Fonti, Napoli. Ph. Amedeo Benestante. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

 

 Kiluanji Kia Henda, Afri lunar station. The colonization of the moon, 2018. 4 photo prints mounted on aluminium, 75 x 100 cm, steel sculpture 40 x 40 x 40 cm (detail) . C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, Afri lunar station. The colonization of the moon, 2018. 4 photo prints mounted on aluminium, 75 x 100 cm, steel sculpture 40 x 40 x 40 cm (detail) . C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, Afri lunar station. The colonization of the moon, 2018. 4 photo prints mounted on aluminium, 75 x 100 cm, steel sculpture 40 x 40 x 40 cm (detail) . C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, Afri lunar station. The colonization of the moon, 2018. 4 photo prints mounted on aluminium, 75 x 100 cm, steel sculpture 40 x 40 x 40 cm (detail) . C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, The spaceship Icarus 13, Luanda. From Kiluanji Kia Henda, Icarus 13: The First Journey to the Sun, 2008. Photo series, sculpture, wall text, variable dimensions. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, Building the spaceship Icarus 13. From Kiluanji Kia Henda, Icarus 13: The First Journey to the Sun, 2008. Photo series, sculpture, wall text, variable dimensions. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, Astronomy Observatory, Namibe Desert. From Kiluanji Kia Henda, Icarus 13: The First Journey to the Sun, 2008. Photo series, sculpture, wall text, variable dimensions. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli

Kiluanji Kia Henda, First picture of the Sun’s photosphere from Icarus 13 in orbit. From Kiluanji Kia Henda, Icarus 13: The First Journey to the Sun, 2008. Photo series, sculpture, wall text, variable dimensions. C.sy the Artist and Galleria Fonti, Napoli