Osservatorio
Nel 2014, Gauri Gill si è presentata dagli acclamati fratelli Subhas e Bhagvan Dharma Kadu, figli del leggendario artigiano Dharma Kadu, con una proposta. Desiderava commissionargli, insieme alle loro famiglie e ai compagni volontari (più di trenta persone in totale), la creazione di un nuovo set di maschere - non raffiguranti dei o demoni, secondo la tradizione locale, ma piuttosto come emanazione di entità esistenti nella contemporaneità tangibile. Le creazioni interpretative dovevano provenire da loro, avendo come unico vincolo la suggestione che abbracciassero epoche diverse, individui caratteristici, i vari rasa (emozioni) come l'amore, la tristezza, la paura o la rabbia e quelle esperienze comuni a tutti gli esseri umani, come la malattia, le relazioni interpersonali, l’invecchiamento. Durante i dialoghi avuti con gli artigiani, le rappresentazioni antropomorfe sono state una delle prime germinazioni visuali di questo universo. Più tardi, nell’inquadratura del progetto, sono entrati oggetti preziosi, e gioielli, quali elementi presenti nel corso delle nostre esistenze. Vestendo queste maschere, un cast di “attori” volontari (compresi gli artisti) ha improvvisato e messo in scena diverse scenografie di vita, «mediante stati di sogno e di veglia», dentro e intorno al villaggio. Acts of Appearance è così un resoconto e magico e quasi documentaristico sul potere dell’immaginario, della tradizione e dell’auto-rappresentazione.